LIVORNO «Siamo l’unico soggetto sindacale che ha sostenuto la necessità di investire sull’ospedale di viale Alfieri, evitando project financing, alienazione del patrimonio edilizio e l’indebitamento dell’azienda sanitaria». A dirlo è Massimo Ferrucci, segretario provinciale del Fials, sindacato che ha contrastato nel tempo la costruzione del nuovo ospedale a Montenero. Ora però, per Ferrucci, la proposta Saccardi all’ex Pirelli costituisce una novità che si propone di sbloccare una situazione di stallo e apre ad un percorso per la cancellazione dell’attuale accordo di programma, e un terreno di confronto tra le istituzioni per la definizione di un nuovo accordo e di un ospedale nuovo per la città.
Secondo il Fials, una volta abbandonato il progetto del nuovo ospedale a Montenero, era possibile utilizzare «solo se ci fosse stata la volontà di attuarlo, il progetto presentato dall’ex direttore generale dell’asl Fausto Mariotti che prevedeva l’abbattimento di tre padiglioni, e la costruzione nella stessa area di un monoblocco per le degenze e i servizi diagnostici e ambulatori. «Si sono sprecate parole per affermare l’impossibilità di realizzare detto progetto – spiega il segretario del Fials – per l’esistenza di vincoli della soprintendenza peraltro a suo tempo superati.
Oggi si affaccia una ulteriore soluzione per un nuovo ospedale nell’area Pirelli dove a suo tempo ci avevano raccontato – quando avevamo richiesto di utilizzarla per i parcheggi – la presenza di vincoli di archeologia industriale. Otto anni per la realizzazione sono un’enormità ed è necessario in ogni caso che l’assessora precisi in tutti i dettagli la propria proposta, uscendo dalle affermazioni generiche con minore tattica e maggiore concretezza». Insomma un balletto inaccettabile per il Fials: «Ci auguriamo di non essere in presenza di una sceneggiata che rimandi nel tempo le scelte in materia magari alle prossime legislature».
Per il sindacato occorre dunque decidere rapidamente attraverso un dibattito che coinvolga tutta la società livornese. «Ora però, nella fase transitoria, bisogna investire nell’attuale struttura dopo anni di abbandono, allo scopo di garantire le condizioni necessarie per l’erogazione dei servizi». Positivi a questo proposito i nuovi servizi, come la breast unit, anche se il sindacato registra una progressiva diminuzione del personale con un aumento dei carichi di lavoro e minaccia lo sciopero. «La direzione della Asl Toscana Nord Ovest – conclude il sindacalista- ha assunto nuovi dirigenti amministrativi e continua nella strada degli sprechi delle risorse pubbliche mentre non ha ancora presentato il piano assunzione del 2017». Dopo lo stato di agitazione il Fials annuncia le assemblee, ed in assenza di risposte la proclamazione dello sciopero nell’intera azienda.
Il Tirreno 14/4/17